VERCURAGO: ALLA SCOPERTA DEL CASTELLO DELL’INNOMINATO
A Vercurago, in provincia di Lecco, un facile e breve sentiero porta al Castello dell’Innominato.
Questo castello risale al XIV secolo ed era abitato da Francesco Bernardi Visconti, a cui Alessandro Manzoni si ispirò per il personaggio de l’Innominato ne “I Promessi Sposi”.
Il luogo, oltre ad avere un interesse storico, si trova anche in un’ottima posizione per ammirare il panorama del Lago di Lecco e delle montagne circostanti.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Io ho parcheggiato a Vercurago lungo Via Roma, nel Piazzale Giovanni Paolo II.
Dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio, ci si incammina verso destra e si attraversa sulle strisce pedonali all’altezza di Via San Girolamo.
Qui c’è il cartello su sfondo marrone “Itinerario Manzoniano”.
Basta seguire questo castello e si incontra il sentiero che sale verso il castello.
Lungo il percorso si incontra la Via delle Cappelle che ci porta all’eremo di San Girolamo Emiliano.
Una via Crucis con 10 cappelle che raccontano la storia di San Girolamo.
A meta del Viale delle Cappelle, c’è la Scala Santa: 101 scalini che portano all’eremo scavato nella roccia dove San Girolamo terminava le sue giornate pregando.
Continuando a salire si arriva al Castello dell’Innominato: purtroppo non rimangono molti resti di questa costruzione: un’arco in pietra all’entrata, una cinta muraria che delimita il perimetro, una torretta e una croce.
Ma da qui la vista sul lago di Garlate e sul Monte Barro è spettacolare.
Inoltre, con un po’ di fantasia possiamo respirare l’aria di un tempo e immaginare i personaggi de “I Promessi Sposi” che abitavano questi luoghi.
CONSIGLI
Il percorso è breve e non presenta particolari difficoltà.
Può essere un buon inizio per far avvicinare i più piccoli alle camminate in montagna.
Abbigliamento adeguato, scarpe da trekking e acqua.
Salite con tranquillità e godetevi la bellezza del luogo.
MANZONI E IL CASTELLO DELL’INNOMINATO
“Il castello dell’Innominato era a cavaliere a una valle angusta e uggiosa, sulla cima d’un poggio che sporge in fuori da un’aspra giogaia di monti, ed è, non si saprebbe dir bene, se congiunto ad essa o separatone, da un mucchio di massi e di dirupi, e da un andirivieni di tane e di precipizi, che si prolungano anche dalle due parti. Quella che guarda la valle è la sola praticabile; un pendio piuttosto erto, ma uguale e continuato; a prati in alto; nelle falde a campi, sparsi qua e là di casucce. Il fondo è un letto di ciottoloni, dove scorre un rigagnolo o torrentaccio, secondo la stagione: allora serviva di confine ai due stati.”
Manzoni, per creare il personaggio de “L’Innominato” si ispirò a Francesco Bernardino Visconti, abitante del castello.
Era una persona malvagia, con una lunga storia di crimini alle spalle.
Le cronache dell’epoca lo descrivono come un bandito che si divertiva a terrorizzare e minacciare gli abitanti del luogo.