MISTERO E MAGIA ALLA RISERVA FONTANA DEL GUERCIO
La riserva Fontana del Guercio è una riserva naturale che si trova nel comune di Carugo (Co).
Entrare in questa riserva significa immergersi nel silenzio della natura, tra boschi e prati e ripercorrere dei luoghi già conosciuti dai Celti, che popolavano la zona.
Infatti la caratteristica principale della riserva è la presenza di sorgenti delimitate da antichi muri a secco, che prendono il nome di fontanili.
Attorno a queste costruzioni il popolo dei Celti svolgeva antichi riti magici legati all’acqua.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
L’ingresso alla riserva della Fontana del Guercio si trova in Via San’Ambrogio a Carugo.
Io ho parcheggiato a Carugo in Via Armando Diaz, mi sono incamminata lungo la strada, ho sorpassato un piccolo sottopassaggio (sopra passa la provinciale per Novedrate) e a pochi metri inizia la via Sant’Ambrogio.
L’ho percorsa tutta fino a trovare i cartelli didattici che indicano l’ingresso alla riserva.
Il percorso è semplice, si svolge per lo più all’interno del bosco (incontrerai anche qualche ponticello in legno) e non presenta particolari difficoltà.
Consiglio scarpe adatte in quanto il luogo è caratterizzato dalla presenza di acqua e a seconda delle stagioni il terreno potrebbe essere un po’ fangoso.
Inoltrandoti nel percorso, potrai ammirare diversi fontanili: la Testa del Capùn, la Fontana del Guercio e la Testa del Nan, da cui ha origine la Roggia Borromeo (creata nel 1682 per alimentare i giardini di Palazzo Borromeo a Cesano Maderno)
Respira a pieni polmoni l’aria del bosco e se lasci andare la tua fantasia al popolo dei Celti e li immagini a camminare in questo luogo, respirerai anche un’atmosfera di mistero e magia.
CURIOSITA’
La riserva della Fontana del Guercio è un luogo che suscita un certo mistero.
Si pensa che, già nel Neolitico, era popolato da divinità misteriose che si manifestavano con strani rumori e fruscii.
Inoltre, sembra che i Celti erano molto legati a questa zona.
Attorno ai fontanili svolgevano riti magici: per loro gli alberi erano un collegamento fra terra e cielo, la luce e il buio rappresentavano l’eterna lotta tra il bene e il male e l’acqua permetteva ai morti di vedere riflesso come in uno specchio quello che succedeva agli uomini.